Alcune riflessioni di Erica Tarallo, Recruiting Manager di Omicron Consulting, sulla filosofia del Recruiting in Azienda.
L’attrazione dei talenti è da sempre una delle più grandi sfide che le aziende sono chiamate ad affrontare. Oggi, ancora più di ieri, è essenziale che le attività di recruiting assumano una valenza strategica, per rimanere competitivi in un mercato globalizzato e nell’era dell’economia digitale.
Occorre poter contare su competenze aggiornate, professionalità specifiche e soft skill adeguate che vanno a rappresentare l’elemento distintivo.
Il processo di reclutamento deve permettere di reperire risorse in grado di rispondere alle esigenze di business e agli obiettivi aziendali e, al tempo stesso, migliorare l’engagement e la soddisfazione del capitale umano.
Tutti noi nell’assolvere al nostro incarico aziendale, cerchiamo dei punti di riferimento, delle figure a cui ispirarsi o da cui poter acquisire insegnamenti anche semplicemente perché se ne condivide la filosofia di partenza: per me Charlie Judy, co-founder di WorkXO è una di queste figure.
Tutto quello che si impara sui libri, sull’importanza dell’attenzione alle relazioni, alla comunicazione e all’empatia, spesso rimane teorico e non viene tradotto da principi e metodi nella quotidianità lavorativa.
Perché lo seguo?
Judy sta lavorando per rendere le risorse umane “meno complesse e più preziose… più verso l’umano e meno verso la risorsa”.
Ritiene infatti che il futuro del lavoro non riguardo una migliore gestione dei sistemi HR, delle tecnologie, ma piuttosto “l’umanizzazione” del posto di lavoro.
A me e ad Omicron Consulting, piacerebbe che la vita in azienda per tutte le nostre risorse diventasse una dimensione “sartoriale”, per dare spazio alla singola persona ed aiutarla a trovare una propria identità non solo prettamente lavorativa ma umana, intesa come realizzata ed appagata.
Un’identità umana che sia capace di poter esprimere al meglio le proprie attitudini e libera di rivelare anche le proprie debolezze al fine di rafforzarsi, evolversi e sentirsi giorno dopo giorno appagato e migliorato grazie ai propri sforzi.
Gli sforzi sono condivisi e propedeutici all’evolversi della nostra azienda e al crescere come una squadra coesa che sappia aiutarsi e sostenersi anche quando il mare che ci troviamo a navigare si ingrossa e può anche fare paura.
Questa visione non vuole rimanere utopica e nei colloqui la presento alle persone che speriamo da domani facciano parte della nostra squadra.
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