Il bene più prezioso di un’azienda, ormai si sa, sono proprio le risorse

Perché allora non aumentare il capitale assumendo giovani nel tuo organico?

Spesso questo arricchimento non è privo di implicazioni ed esse non sempre vengono valutate a tutti i livelli. A qualsiasi capo progetto sarà sicuramente capitato, a fronte di una richiesta di rafforzamento del team, di ricevere come risposta: “ti do quello nuovo”.

Spesso il primo pensiero a fronte di questa risposta, invece di essere rincuorati da un’iniezione di nuova e fresca energia, motivata a dimostrare quanto vale, è invece un cinico “ma è in grado di lavorare o dovrò affiancarlo tutto il tempo?”.
Questa reazione, più che naturale, è figlia del fatto che non tutti i nuovi assunti hanno una formazione accademica comune né possono vantare lo stesso bagaglio esperienziale (qualora addirittura presente).

Quindi la domanda è:

“come donare serenità ai PM già gravati dalla gestione dei progetti senza doversi preoccupare di fare da babysitter?”

La standardizzazione del processo di formazione

La soluzione che abbiamo trovato è stata quella di standardizzare il processo di formazione dei nuovi assunti. Dall’incontro delle esigenze dei vari progetti è stato individuato uno stack tecnologico minimale che un programmatore deve annoverare nel suo bagaglio per poter affrontare un progetto dando il suo apporto, e che gli permetta di fare esperienza, senza risultare un peso morto per il team.

Il confronto tra i vari capi progetto ci ha permesso di individuare una serie di temi formativi per rendere versatile la risorsa, senza avere la presunzione di formarlo su tutte le tematiche che possono essere trattate da un’azienda di consulting quale la nostra.

Quello che abbiamo ritenuto indispensabile per un giovane programmatore, oltre alla padronanza di un linguaggio di programmazione ad oggetti, è la conoscenza di:

  • Un software di versionamento del codice
  • Un framework per la creazione di applicativi
  • Un linguaggio di Front-end
  • Una libreria per l’interazione con le basi di dati
  • Delle nozioni teoriche e pratiche di design pattern
  • Conoscenza di un tool di build automatico

Da questa analisi è nato un percorso formativo standard con argomenti ed esercizi mirati a garantire un background comune ma full-stack.

I benefici per le parti

Così facendo si ottengono dei benefici per entrambi le parti:

Allo stagista si permette di vedere vari aspetti della quotidianità di uno sviluppatore, in modo da capire su quali risulta più ferrato ed andare a potenziare quelli su cui invece risulta carente

Alla società invece permette di individuare le risorse più promettenti

Con questo programma non si ha la presunzione di formare in breve tempo dei super-programmatori, in grado di destreggiarsi su qualsiasi nuova tecnologia appena rilasciata in versione alfa, ma bensì di fornire gli strumenti per lavorare in gruppo e dargli la possibilità di ritagliarsi il proprio spazio nel mondo del lavoro.

Ovviamente tutto questo non si ottiene senza uno sforzo extra e continuativo da parte dell’azienda, il piano formativo andrà rivalutato per seguire i cambiamenti del mercato e le richieste dei clienti, ma questo sforzo ripagherà sicuramente in termini di efficienza e produttività di quelle risorse che verranno confermate al termine del percorso formativo.